VALERIUS GAIUS

Dulcissim(a)e feci

VALERIUS GAIUS

oltre la storia

Personaggi

Valerio Gaio – La moglie Claudia – La figlia maggiore Valeria

La figlia minore Terasia – Il figlio piccolo Licinio

Il servo Giunio

Il centurione Ambrogio

Il Presbitero Caio

Altri Cristiani con Famiglie: Flavio – Anicio – Marco – Quintilio…

Preside Daciano – Un soldato – Altri soldati

Famiglia Valeria riunita, in attesa dell’Eucaristia

(Interno di famiglia; ci si muove; si parla; qualche primo piano; si sorride …)

(Esterno: passi da varie angolazioni sulla strada romana; ogni volta di fronte a monumenti antichi: mura, porte …)

 

 (Torna il servo, che si rivolge al Padrone)

Giunio

– Padrone, la missione …

Valerio Gaio

– Giunio, quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi più ‘padrone’! Ricordi? Gesù nel Vangelo ha detto chiaramente agli Apostoli: “non vi chiamo più servi, ma amici”. Non ci sono più servi e padroni, ma amici, anzi fratelli.

Giunio

– Si, è vero, padrò… Ecco, volevo dire che ho compiuto la missione che mi hai affidata. Sono andato a casa della famiglia Lollia, della famiglia Anicia, Quintilia, … sono andato anche dalla famiglia Flavia. Ho solo presentato tuoi saluti

Valerio Gaio

– Non hai rivolto l’invito a venire in casa? Non gli hai detto che questa sera viene anche il Presbitero Caio per spezzare il Pane con noi? … Giunio?!

Giunio

– C’era tanta gente in casa Flavia; c’era un’aria di festa; tutta la nobiltà ferentinate; c’era anche il giovane Centurione … Ambrogio.

La figlia maggiore, Valeria, parla — incantata — del giovane Centurione

Valeria

– Ambrogio!!! … sai, padre … L’ho visto una volta.

Con le mie amiche risalivamo per via Consolare … Davanti al tempio di Marte …  all’improvviso …  Scendeva  dall’Acropoli,  seguito dalla sua scorta d’onore e di servizio … bello e solenne nella divisa e armatura … Lui ci ha guardato e sorriso

Valerio Gaio

– No, Valeria! La bellezza esteriore è culto pagano. E’ la bellezza del cuore che vale, illuminato dalla luce della fede. Anzi, siate prudenti: ho saputo che il preside Daciano, designato ad amministrare gli affari di Stato in Campagna e Marittima, ha il compito altresì di distruggere la fede cristiana; e Ambrogio, che gode presso il preside di grande stima per le sue doti fisiche e intellettuali, è stato insignito della carica di Centurione per l’onore del Romano Impero e per collaborare alla distruzione della fede cristiana.

(lunga pausa; poi pensieroso)

Claudia, mia adorabile sposa, figli miei Valeria, Terasia, e Licinio … non ci possiamo sentire più al sicuro … un giorno forse sentiremo bussare alla nostra porta; dei soldati entreranno … proprio al comando del centurione Ambrogio … leggeranno il decreto dell’imperatore romano .. ci arresteranno tutti … Ma Gesù ha dato la sua parola: “lo sarò con voi”.

Licinio

Padre, perché ci arrestano? Perché ce l’hanno con noi cristiani?

Valerio Gaio

Gesù ha insegnato che non ci sono più schiavi e liberi, ma siamo tutti fratelli; che non ci devono essere più ricchi e poveri, ma che dobbiamo condividere i beni; che la vera felicità sta nell’amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amati e tutto questo non piace a quelli che non sono cristiani. Gesù ha detto che Dio è uno solo; è il padre di tutti; Lui solo dobbiamo adorare e amare perché Lui ci ha amati per primo. Ma l’imperatore crede che ci sono tanti dei e lui stesso vuole essere adorato come un dio. E’ per questo che ci perseguitano e vogliono ucciderci come un giorno hanno ucciso Gesù.

Claudia (preoccupata, seria, come parlando a se stessa)

Ci decapitano, ci crocifiggono, ci consegnano alle fiere, alle catene, al fuoco, a tutti i tormenti, e tuttavia non rinunziamo alla professione della nostra fede; al contrario, più siamo perseguitati, più si accresce il numero di coloro che, nel nome di Gesù, diventano fedeli e pii. Allorché si tagliano ad un vite i tralci che hanno portato frutto, altri rami germogliano, fioriscono e portano frutto. Lo stesso avviene di noi. La vite piantata dal Cristo, Dio e Salvatore, è il suo popolo. (Giustino)

“Noi che soffriamo per il suo Nome, dobbiamo rendere grazie a Dio che ci ha giudicati degni di portare il nome di Cristiani e di ottenere la remissione di tutti i nostri peccati”. (San Flavio Clemente)

 Valerio Gaio

Ma noi siamo sereni di fronte alle persecuzioni e fiduciosi per il domani. Anche Paolo era un persecutore; e Gesù ne ha fatto l’Apostolo delle Genti; forse un giorno non lontano … nulla è impossibile a Dio … altri persecutori di Cristo confesseranno il suo Nome; e ci sarà pace … ci sarà libertà …

Valeria

Speriamo che anche Ambrogio …

Valerio Gaio

… nulla è impossibile a Dio … anche il Centurione Marco Lollio, che aveva crocifisso Gesù, poi, ai piedi della croce …

Terasia

Padre, perché non ci racconti questa storia.

Valerio Gaio

Ecco, Terasia, ve la racconto come mi è stata narrata.

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò. … Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: “Veramente quest’uomo era giusto”. “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” (Luca 23,44.46-47) (Marco 15,39)

Claudia

Cristiano è chi riconosce che Gesù di Nazareth, che ha compiuto tanti miracoli, ma ha anche tanto sofferto fino alla morte e alla morte di croce sul Golgota, è il Figlio di Dio che si è fatto vero Uomo per salvarci.

Valeria

Ma il centurione Marco Lollio non è quello che era partito un giorno da Ferentino, al seguito di Ponzio Pilato, per mantenere l’ordine nella turbolenta Provincia Romana della Palestina?

Valerio Gaio

Si; mentre era in servizio nella Galilea ha incontrato Gesù.

Licinio

Ma allora è diventato discepolo di Gesù?!

Valerio Gaio

Ascolta.

Entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: “Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente”. Gesù gli rispose: “lo verrò e lo curerò”. Ma il centurione riprese:

“Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”.

All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande”. E Gesù disse al centurione: “Va’, e sia fatto secondo la tua fede”. In quell’istante il servo guarì. (Matteo 8,5-8.10.13)

Terasia

Come è bella questa storia!

Licinio

Continua, continua.

Valerio Gaio

Intanto Gesù si era allontanato perché andava da una città all’altra per predicare il Vangelo e ripeteva: “Convertitevi, convertitevi. Il regno di Dio è vicino”.

Passò quasi un anno, e un giorno il centurione fu chiamato da Ponzio Pilato perché salisse con i suoi soldati a Gerusalemme: c’era tanta gente; erano giorni di festa per gli Ebrei. Ma non lo aveva chiamato per la festa. C’erano da crocifiggere dei Giudei accusati di complotto contro l’imperatore romano.

Erano tre i condannati alla crocifissione: uno era Gesù. E lo seguiva la madre.

Claudia

Maria di Nazareth! Con le altre donne …

Valerio Gaio

Si; Maria di Nazareth. Vuole avvicinarsi al Figlio, ma un rude soldato vuole impedirlo. “Ma è sua madre”, esclama il centurione, e nelle sue parole non c’è la durezza del comandante, ma solo l’espressione di un radicato amore.

Claudia

Forse il suo cuore in quel momento pensava alla mamma, in ginocchio nel tempio di Marte sulla acropoli della lontana Ferentino: stava pregando per suo figlio!

Valeria

Quanto rispetto nel centurione.

Valerio Gaio

Fu al momento della morte che Marco Lollio capì.

Quell’uomo morto come un malfattore sulla croce, era il benefattore che gli aveva guarito il servo a Cafarnao; quel condannato che i suoi soldati avevano umiliato con i loro giochi atroci nella fortezza Antonia, era l’innocente Messia inviato dal Padre; quel corpo, martoriato e trapassato dai chiodi sulla croce, apparteneva all’umanità assunta dal Figlio di Dio; quella bocca, serrata nella morte, gli rivelava l’amore salvifico di Dio; quelle braccia allargate, costrette all’impotenza, lo stringevano in un abbraccio di fraternità.

E fu il miracolo; e fu la conversione.

 Claudia (con enfasi)

Marco Lollio, illustre concittadino; tu lasciando un giorno Ferentino non hai rinnegato la tua naturale “carnalità”; diventando potente non hai perso il rispetto per il povero servo; tu che vestendo la dura corazza del soldato non hai soffocato la capacità di intenerirti per una madre; tu hai appeso alla croce un uomo e hai deposto dalla Croce l’Uomo-Dio; non sei più nostra vergogna per aver crocifisso un innocente, ma nostra gloria e vanto per aver conosciuto e riconosciuto l’innocente di Dio; tu che non hai più lasciato Ferentino per conquistare a Roma un pezzo di terra, ma per donare a Ferentino tutto il Cielo.

Valerio Gaio

Tu, centurione ferentinate, che piantasti la Croce strumento di morte sul Calvario; tu, primo cristiano, un giorno hai piantato la prima Croce sorgente dì vita sulla acropoli della tua famiglia Lollia, sullo lerone della nostra famiglia Valeria, nel triclinio della famiglia Quintilia, sul palcoscenico della famiglia Flavia, … nel cuore dei tuoi concittadini ferentinati.

Licinio

E questa storia, come andò a finire?

Valerio Gaio

Marco Lollio non rimase molto ancora a Gerusalemme. Approfittò di una circostanza particolare per rientrare a Roma, dopo un fatto strepitoso.

Noi conosciamo bene la storia della Pentecoste quando lo Spirito Santo scese sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo.

Tutti

Si, si.

Valerio Gaio

Quel giorno era la Pentecoste degli Ebrei che celebravano con molta solennità la loro festa per ringraziare Dio per il dono dei frutti della terra e per il dono dei Dieci Comandamenti per mezzo di Mosè. In quella circostanza molti andavano a Gerusalemme in pellegrinaggio, anche da lontano, anche da Roma; e non solo Ebrei, ma anche loro amici e simpatizzanti della loro religione.

Ebbene, quel giorno gli Apostoli si trovavano tutti insieme nel Cenacolo, insieme a Maria, la Madre di Gesù e con altre persone. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo.

Si trovavano allora in Gerusalemme non solo Giudei, osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo ma anche stranieri di Roma …

Licinio

Anche stranieri di Roma?

Valerio Gaio

Proprio stranieri di Roma.

Valeria

Anche loro capirono la parola di Pietro?

Valerio Gaio

Si, anzi furono battezzati e quel giorno si unirono ai discepoli di Gesù circa tremila persone.

Dopo la festa, e ora battezzati nello Spirito Santo, gli stranieri di Roma fecero ritorno in patria. A loro si unì anche Marco Lollio, per proseguire poi fino a Ferentino.

Claudia

Fu lui il nostro primo missionario!

Valerio Gaio

E fu lui qualche anno dopo, nel secondo anno dell’imperatore Claudio, ad accogliere Pietro, che risaliva la Via Latina, per raggiungere Roma. Furono giorni di fede, ma anche di paura, perché si preparava la grande tribolazione. Non sappiamo quanto tempo Pietro si fermò nella nostra città. Sappiamo però l’affetto che provava per la comunità dei credenti di Ferentino.

Claudia

Fu allora che il Signore aggiunse alla nostra comunità nuovi credenti: gli antenati dei nostri amici cristiani delle famiglie Lollia, Claudia, Flavia, Anicia, Quintilia … e della nostra famiglia Valeria.

Valeria

lo credo che Pietro avesse una particolare predilezione per la nostra famiglia, se nella nostra casa la Comunità si riunisce per Spezzare il Pane.

Valerio Gaio

Poi vennero tempi difficili;  ci  furono  le  persecuzioni:  il martirio di Pietro e Paolo e di tanti altri fratelli. E anche la nostra comunità conta fratelli che ora vivono in Cristo dopo averlo testimoniato fino al martirio.

Claudia, racconta tu la storia di Lucia.

Claudia

Valeria … penso che avrai notato, passando vicino alle terme, una casa piccola ma carina, con un bel giardino. Qui abitava Lucia: una bella ragazza, colta ed elegante. Immagina quanti giovani, passando, speravano di vederla in mezzo ai fiori del giardino o almeno attraverso le tende della finestra.

In particolare un giovane di nome Rixio Varone, con insistenza e anche con minacce, cercava il suo consenso. E le minacce erano serie.

Era il terzo anno dell’impero di Decio: un imperatore rozzo, di poca cultura ma di tanta ferocia, che scatenò una dura persecuzione con l’intenzione di sterminare il Cristianesimo. Sul finire della vita di Decio la persecuzione toccò anche la nostra città. Rixio Varone ne approfittò per convincere Lucia a dargli il consenso, assicurandole l’impunità.

Se la bellezza e la dolcezza della giovane avevano conquistato il cuore di Varone, la sua fortezza nella fede conquistò la sua anima. Varone diventò anche lui seguace di Cristo. Non ci furono feste di nozze, ma gioie di Paradiso quando, solo qualche giorno dopo, Lucia, Rixio Varone e altri 21 compagni, serenamente, forti della forza che solo la fede in Cristo può dare, varcarono la porta della città per entrare, gloriosi nel martirio, nella gloria eterna. Era il 6 luglio del terzo anno dell’impero di Decio.

Valerio Gaio

“Questi sono gli uomini e le donne che hanno sofferto per il nome del Figlio di Dio, ed hanno impegnato tutto lo zelo e tutta la generosità del loro cuore a soffrire e a sacrificare la propria vita … Tutti coloro che hanno sofferto per il Nome sono gloriosi davanti al Signore … Tutti coloro che, tradotti davanti ai magistrati e sottoposti ad interrogatorio, non hanno negato, ma sofferto generosamente, godono davanti al Signore di una gloria molto più grande.   (Erma)

(Durante il racconto di Claudia arrivano furtivamente alcuni Cristiani (si vede che sono poveri). Poi

Giunio

Fratello Valerio, ci sono alcuni fratelli cristiani …

Valerio Gaio

Pace a voi, fratelli; il Signore Gesù vi ha invitati; la mia casa è la vostra casa.

Giunio

Il nobile Anicio e la sua famiglia

Anicio

Pace a te, Valerio Gaio e alla tua casa. Ti ringraziamo per l’invito.

Valerio Gaio

Pace a voi, fratello Anicio; la vostra presenza onora la nostra casa.

Claudia … potete preparare la mensa: ti aiuterà Valeria.

Giunio

Il nobile Marco e la sua famiglia

Marco

Pace a tutti, e grazie al Risorto che qui ci ha convocati. La mia famiglia ti è riconoscente, Valerio.

Valerio Gaio

Pace a voi della famiglia Lollia. Siamo noi, tutti, riconoscenti alla tua famiglia, onorando in voi la memoria del Centurione Marco Lollio.

Giunio

Il nobile Quintilio

Quintilio

Pace a tutti, fratelli; pace a te, Valerio Gaio e alla tua famiglia che ancora una volta ci offre ospitalità.

Valerio Gaio

Pace a voi, della famiglia Quintilia; ci onora sempre la vostra presenza.

Giunio

Il magistrato Flavio e la sua famiglia

Flavio

Pace, fratello Valerio Gaio; pace a tutti, fratelli.

Valerio Gaio

Pace a te, Flavio, e alla tua famiglia; siate i benvenuti nella nostra casa. Tutto è pronto; aspettiamo il Presbitero Caio per dare gloria al Signore e Spezzare il Pane.

Flavio (serio e commosso)

Valerio Gaio e voi tutti, fratelli in Cristo. La misericordia divina non ha confini e quanto è grande la tenerezza del suo cuore che egli riserva per coloro che lo temono. Le vie del Signore non sono le nostre vie

(All’improvviso entra anche Ambrogio, vestito da Centurione)

Ambrogio

Non abbiate paura; non sono venuto come soldato di Daciano, ma di Cristo.

Tutti

Ma come … anche tu! E chi ci assicura

Ambrogio

lo credo in Dio Padre onnipotente, e nel suo Figlio, unico Signore nostro, Gesù Cristo, e nello Spirito Santo, Paraclito; nella santa Chiesa Cattolica, nella remissione dei peccati.

Voi ben sapete del mio incarico insieme al Governatore della Campagna e Marittima, secondo le disposizioni dell’imperatore Diocleziano, di distruggere la fede cristiana in questa provincia. Ma Dio che scruta i cuori, mi chiamò con la sua grazia e mi fece incontrare il Presbitero Caio, perché mi fosse rivelato il mistero del suo Figlio, Gesù Cristo. Così è iniziato nel nascondimento il mio cammino di fede; ed oggi, con umiltà e fiducia, vi chiedo di accogliermi nella comunità dei credenti in Cristo, consapevole che con questo mio passo mi apro alla verità tutta intera, ma anche alla prospettiva di una vita difficile e forse votata al martirio.

(Nel frattempo entra il Presbitero Caio pronto per la celebrazione)

Ambrogio

La mia fede è questa: in tutto e per tutto non c’è che un solo Dio Padre, un solo Verbo, un solo Spirito e una sola salvezza per tutti quelli che credono nel Dio uno e trino. (Sant’Ireneo)

Questa è la fede che mi ha insegnato il Presbitero Caio; questa è la vostra fede; questa è la mia fede. Voi siete i miei fratelli; vi prego: accettatemi come vostro fratello.

Tutti:

Amen. A te, Padre, la nostra lode perenne.

(si scambiano l’abbraccio)

Presbitero Caio

Pace a voi, fratelli e a quanti sono in Ferentino, diletti da Dio, che siete stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

Assemblea

Al Signore sia gloria nei secoli dei secoli. Amen

Presbitero Caio

Il Creatore dell’universo custodisca intatto il numero degli eletti nel mondo intero, per i meriti del suo Figlio prediletto Gesù Cristo, mediante il quale ci chiamò dalle tenebre alla luce. Tu apristi gli occhi dei nostri cuori affinché ti conoscessero; tu, il Santo che riposa tra i santi.

Ti preghiamo, o Signore: sii l’aiuto e il sostegno nostro; salva i tribolati tra noi, soccorri gli umili, rialza i caduti. Conoscano tutte le genti che tu sei il solo Dio, che Gesù Cristo è il Figlio tuo e noi il tuo popolo. (Clemente, passim)

Assemblea

Amen. A te, Padre, la nostra lode perenne.

Presbitero Caio

Voglio ripetervi le parole di Gesù che sono state tramandate e scritte da Giovanni, il discepolo che Gesù amava: “In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.  Chi  ama  la  sua  vita  la  perde  e  chi  odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuoI servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà”. Così dice il Signore.

Assemblea

A Lui la gloria nei secoli. Amen.

Presbitero Caio (Didachè)

Noi ti rendiamo grazie, Padre nostro, per la santa vite di David tuo servo, che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo.

Assemblea

A te la gloria nei secoli.

Presbitero Caio

Ti rendiamo grazie, Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo.

Assemblea

A te la gloria nei secoli.

Presbitero Caio

Nel modo in cui questo pane spezzato era sparso qua e là sopra i colli e raccolto divenne una sola cosa, così si raccolga la tua Chiesa nel tuo regno dai confini della terra; perché tua è la gloria e la potenza, per Gesù Cristo nei secoli.

Nessuno però mangi né beva della vostra eucaristia se non i battezzati nel nome del Signore, perché anche riguardo a ciò il Signore ha detto: «Non date ciò che è santo ai cani». – Le cose sante ai santi!

Assemblea

Un solo Santo, un solo Signore, Gesù Cristo! Osanna al Figlio di David! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Dio è il Signore ed è apparso in mezzo a noi. – Osanna nell’alto dei cieli!

Presbitero Caio

Ti rendiamo grazie, Padre santo, per il tuo santo nome che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e l’immortalità che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo.

Assemblea

A te la gloria nei secoli.

Presbitero Caio

Tu, Signore onnipotente, hai creato ogni cosa a gloria del tuo nome; hai dato agli uomini cibo e bevanda a loro conforto, affinché ti rendano grazie; ma a noi hai donato un cibo e una bevanda spirituali e la vita eterna per mezzo del tuo servo. Soprattutto ti rendiamo grazie perché sei potente.

Assemblea

A te la gloria nei secoli.

Presbitero Caio

Ricordati, Signore, della tua chiesa, di preservarla da ogni male e di renderla perfetta nel tuo amore; santificata, raccoglila dai quattro venti nel tuo regno che per lei preparasti.

Assemblea

Perché tua è la potenza e la gloria nei secoli.

Presbitero Caio

Venga la grazia e passi questo mondo. Osanna alla casa di David. Chi è santo si avanzi, chi non lo è si penta. Maranatha. Vieni Signore Gesù.

Assemblea

Maranatha. Vieni Signore Gesù.

(All’improvviso irrompono soldati, al comando di Daciano; breve pausa)

Daciano

Lode e gloria agli Augusti imperatori Diocleziano e Massimiano. Oggi in questa antica e nobile città di Ferentino, in ossequio alle imperiali disposizioni, si fa giustizia dell’onore di Roma e della religione dei padri.

Soldato:

“Ai Magistrati di Roma, ai prefetti del culto, ai governatori provinciali.

L’imperatore, il senato, il popolo e i capi romani sono d’accordo nel combattere il nome di Gesù; è proibita l’esistenza del Cristianesimo. Ogni città e categoria di persone deve combattere il nome cristiano. I vescovi, i presbiteri e i diaconi siano subito giustiziati; i senatori, i nobili e gli ufficiali dell’esercito imperiale siano degradati e i loro beni confiscati, e se nonostante questo continueranno ad essere cristiani siano uccisi con il taglio della testa; le donne di alta nobiltà siano private dei loro beni e punite con la morte. Tutti i seguaci della nuova religione vengano sottoposti alla tortura. Siano rasi al suolo i luoghi di culto a bruciati tutti i libri cristiani. (da Origene, Gipriano, Lattanzio, Eusebio).

Dato in Roma, dal Palazzo imperiale.

Daciano:

“Ambrogio, ho sempre avuto grande stima e affetto per te, e non cesso di meravigliarmi come mai, contro la fortuna dei divini imperatori e mia, tu possa rigettare la meravigliosa potenza degli dei per adorare, invece, e servire quel Cristo, che i Giudei appesero a un legno”.

Ambrogio:

“lo venero con amore il Cristo e non cesso di tributargli lode”.

 Daciano:

Scioglietegli all’istante la cintura con la spada …, toglietegli il mantello di guerra …, spogliatelo della divisa militare, e strappategli di dosso anche il collare d’oro.

(pausa)

“Mi stupisco di te, Ambrogio, che disprezzi gli onori e la gloria, non ti curi delle minacce, per nulla ti spaventi dei supplizi e tormenti che ti aspettano. Starò a vedere se il tuo Cristo, che adori, ti aiuterà”. – “Ambrogio, risparmia te stesso e sacrifica agli dèi.  –  Sventurato, ormai non puoi sfuggire alla morte, che ti si prepara”.

(Ambrogio viene arrestato e portato fuori. Silenzio. Nella scena muta e appena rischiarata: Sottofonido musicale)

Coro (fuori campo e come da lontano)

Re immortale e glorioso, – che accogli nella luce – i tuoi servi fedeli,

esaudisci il tuo popolo, – che canta le tue lodi – nel ricordo dei martiri.

La forza del tuo Spirito – ci guidi alla vittoria – sul male e sulla morte.

Sia onore al Padre e al Figlio – e allo Spirito Santo – nei secoli dei secoli. Amen.