Premessa
Nelle antiche religioni pagane (vedi nell’antico Egitto, in Grecia e a Roma ecc.), non abbiamo casi evidenti di particolare rifiuto della religione e della divinità. I capi politici, militari ecc. non sono contro la religione o i seguaci della religione; anzi, molte volte, essi stessi sono capi religiosi o, addirittura, si ritengono delle divinità (vedi gli imperatori di Roma).
Nella stessa religione islamica, non ci sono evidenti forme di rifiuto della religione e di Dio; spesso i capi politici sono in qualche modo anche capi religiosi, o i capi religiosi si propongono anche come guide politiche.
Nella religione cristiana, e soprattutto nella religione cattolica, molto spesso ci sono forme di indifferenza, rifiuto o addirittura di ostilità. I responsabili di governo molto spesso rifiutano o addirittura sono ostili alla religione e sono contro i responsabili della vita religiosa.
E’ solo problema di rapporto tra fedeli e clero, tra capi politici e capi religiosi o è problema di rapporto tra Dio e uomo?
Possibile risposta
Religione: che significa la stessa parola? Provo a dare una definizione.
Inizio dalla parola stessa: RE-LIG-IONE
RE: dice una reciprocità e una ripetitività-continuità, non un fatto di un momento isolato.
LIG o LEG: dice legame, rapporto, consapevolezza di essere l’uno di fronte all’altro e, in certo senso, interdipendenti.
IONE: è solo una desinenza.
Dunque, RELIGIONE, nel nostro discorso, è il LEGAME RECIPROCO e CONTINUO tra DIO e l’UOMO che comporta la consapevolezza, da una parte, che l’UOMO non può prescindere da DIO, che l’UOMO esige DIO;
e, dall’altra, che DIO si è assunta una responsabilità verso l’UOMO.
Dio: l’UOMO FA DIO A SUA IMMAGINE!
Così Dio somiglia all’uomo, all’uomo concreto, con le sue doti e i suoi difetti, con la sua molteplicità.
L’uomo cerca la sapienza e trova il Dio sapiente, anzi la Dea della sapienza: Atena. L’uomo ama la musica e le varie arti e trova le divinità simbolo della musica e delle varie arti: il Dio Pan, le Muse. L’uomo vuole dominare gli altri con la forza, con la guerra, e trova il Dio forte e
protettore dei guerrieri: Marte. L’uomo per arricchirsi arriva a rubare; niente paura: c’è il Dio che protegge i ladri: Mercurio. L’uomo cerca il potere anche detronizzando l’autorità dominante: e non l’ha fatto anche Giove? Se cerca il piacere, c’è Venere che lo giustifica. Se l’uomo vuole tradire la propria moglie trova un illustre esempio nel capo degli Dei; e la moglie tradita potrà piangere o infuriarsi come la Dea Giunone!
Potremmo fare altri esempi.
L’uomo non può o non ha motivi di scontri o di rifiuti verso divinità che lo proteggono o non gli rimproverano nulla, divinità così simili all’uomo nelle virtù e nei difetti.
La Religione Cristiana, rispetto alle altre, ha un grande vantaggio e un grave limite.
Un grande vantaggio. All’impegno dell’uomo di conoscere Dio, risponde Dio che si rivela all’uomo.
La ricerca di Dio da parte dell’uomo è premiata da Dio che viene incontro all’uomo, si fa conoscere dall’uomo, confida all’uomo anche cose di Dio che l’uomo con la sua ricerca non avrebbe mai potuto sapere: es.: Dio è Uno e Trino; Dio è Padre; Dio è Salvatore; Dio è Amore. Dio, che è Amore, per amore fa l’uomo partecipe della sua stessa vita: “facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”.
Non più: l’UOMO FA DIO A SUA IMMAGINE!
ma DIO FA L’UOMO A SUA IMMAGINE!
Abbiamo una specie di evoluzione, in tre passaggi fondanti il rapporto con Dio:
- dall’uomo che parla di Dio e si fa un Dio o tante divinità (nelle varie religioni)
- al profeta che parla a nome di Dio e fa intravedere il volto dell’unico Dio (nell’Antico Testamento e nell’Islam)
- a Dio stesso, in Gesù, che parla all’uomo, si confida con l’uomo, mostra il suo “volto” all’uomo (nel Cristianesimo).
Un grave limite (ma benefico limite). L’uomo non può più farsi un Dio a suo piacimento e che in qualche modo approva tutto quello che fa l’uomo; l’uomo non può più addomesticare Dio; l’uomo non può più dettare condizioni a Dio; non è più Dio che, come esecutore e dipendente, gira attorno all’uomo e realizza o giustifica il progetto
dell’uomo. Non è nel tornaconto dell’uomo la verità; non è nel progetto dell’uomo la via; non è nelle risorse puramente umane la vita.
E’ GESU’, Dio che parla, Dio che salva, VIA, VERITA’ e VITA.
L’uomo, segnato dal peccato, tende a scivolare verso il basso, verso la pianura melmosa dell’egoismo emarginando l’altro, dell’interesse personale anche a scapito dell’altro, al piacere usando l’altro, al potere dominando o sacrificando l’altro. Gli stessi governi, specialmente i moderni, in genere, si limitano a rincorrere certe tendenze, rispondendo alle esigenze dei popoli e dei singoli, prescindendo dalla bontà e dalla verità delle richieste (pensiamo al divorzio: si punisce il fedele e si premia, magari con un nuovo matrimonio, il responsabile del fallimento; pensiamo all’aborto: si uccide l’innocente in favore della salute o solo del benessere materiale di chi uccide (nessuno tocchi Caino! quanti difendono Abele?); pensiamo all’impegno per il progresso economico, mentre si trascura spesso la cultura, la salute, la sicurezza nel lavoro … in una parola, si trascura la persona a cominciare dalla sua dimensione morale e spirituale!). Si favorisce la discesa. Dio propone le vette immacolate.
Certo, raggiungere la vetta è impegnativo.
Bisogna conoscere la via: Dio stesso ce la indica: i COMANDAMENTI.
Bisogna avere la forza per salire: Dio ci da i SACRAMENTI.
Dio propone le vette della carità (contro l’egoismo); il bene dell’altro (contro l’interesse personale); la virtù (contro il piacere); il servizio (contro la sopraffazione) . . .
Da qui nasce l’indifferenza, il rifiuto o addirittura l’ostilità: nella difficoltà dell’uomo (specialmente moderno e soprattutto in chi ha in mano le sorti dell’umanità o il potere) alla conversione: riconoscere che al centro c’è Dio che ha fatto l’uomo a sua immagine, e non l’uomo che si fa la divinità a sua misura, e che dopo viene l’uomo e non l’economia; uniformarsi alle leggi di Dio, e non fare leggi in contrasto con la legge di Dio; realizzare il progetto di Dio, …
In conclusione, si procede in una duplice visione di fronte al fatto religioso:
- da una parte l’uomo che pretende di eliminare il fatto religioso;
- dall’altra l’uomo che, non potendo prescindere dal fatto religioso, si fa una propria religione: la “religione fai da te”, tornando di fatto a una forma di paganesimo.