Il mio credo personale

 

 

( cfr Ezechiele 16,4-14)

 Ero tutto sporco e sporchi gli abiti che mi avvolgevano;  

anche gli Angeli si coprivano il volto per non inorridire.        

Tu non mi hai schifato,                  

ti sei avvicinato con tenerezza materna,      

mi hai lavato e rivestito di abiti nuovi e profumati;                

e l’Angelo Custode mi ha sorriso.

Tu mi hai preso in braccio,            

mi hai insegnato a fare i primi passi.            

Mi hai detto: “Cammina, vieni dietro la mia luce”

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Era così bello camminare da solo,

ero orgoglioso di camminare con i miei piedi,

così sicuro di farcela …

E l’orgoglio e la sicurezza mi hanno tradito.

Hai sentito il rumore del mio tonfo,

e sei venuto in mio soccorso.

Non un rimprovero, non un’accusa.

Ancora con tenerezza materna mi hai rialzato,

scosso tutta la polvere e il mio sudiciume.

Come sono tornato bello!

Ho letto il tuo compiacimento nei Tuoi occhi.

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Come ero felice di tornare a camminare,

di allungare il passo per avvicinarmi di più a Te.

Poi la stanchezza, la debolezza,

la tentazione di fermarmi:

troppo lunga e irta la montagna da scalare.

Il vuoto, e le forze ormai esaurite.

Non ce la faccio, rinuncio a camminare dietro Te.

Non hai proseguito il tuo cammino:

ti sei fermato, sei tornato indietro.

Come era dolce il cibo di cui mi hai nutrito.

Quanta forza ha infuso in me.

E più agile mi è sembrato il mio passo.

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Perché hai nascosto la tua luce?

Mi hai messo davanti ad un bivio.

Quale strada mi conduce a te?

Sono troppe le strade davanti a me

per seguire la via giusta. …

Ho avvertito nella mia mano fredda e penzoloni

una mano forte e calda di tenerezza.

Tu sei il consolatore, compagno di viaggio,

dono prezioso e conforto amicale.

Con te non ho più paura,

con te non c’è incertezza, sono cessati i miei dubbi.

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Quel giorno mi hai visto sereno,

hai creduto in me, che avevo creduto in te,

ti sei fidato di me che mi ero affidato a te.

“Vieni”, mi hai detto,

“impara da me, rimani con me:

aiutami a rivestire di purezza

chi incontriamo nella sporcizia;

prestami la tua mano ora forte

per rialzare chi cade lungo l’asperità del cammino;

spezza il mio e tuo pane

per le folle della terra affamate di verità e di pace;

anche tu ora sarai consolatore e compagno di viaggio

per chi ancora ha paura,

e luce, riflesso della mia luce,

per chi cammina nelle tenebre”.

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