LEGGI E RIFLETTI

LEGGI e RIFLETTI!!!   (dal 4-04-2002)

Alla figlia di Billy Graham, che è stata intervistata in un programma mattutino della televisione, Jane Clayson ha chiesto (a proposito della tragedia delle Twin Towers): “Dio come ha potuto permettere che avvenisse una sciagura del genere?”

Anne Graham ha dato una risposta estremamente profonda e perspicace: “Io credo che DIO sia profondamente rattristato da questa tragedia, proprio come lo siamo noi, ma per anni noi gli abbiamo detto di andarsene dalle nostre scuole, di andarsene dal nostro governo, di andarsene dalle nostre vite.

Ed essendo LUI quel gentiluomo che è, io credo che Egli con calma si è fatto da parte. Come possiamo aspettarci che Dio ci dia la Sua benedizione e la Sua protezione se Gli chiediamo: lasciaci soli?”  Vediamo, penso sia cominciato quando Madeline Murray O’Hare (che è stata uccisa e il suo corpo è stato trovato di recente) ha protestato di non voler alcuna preghiera nelle nostre scuole, e le abbiamo detto OK.

Poi qualcuno ha detto: è meglio non leggere la Bibbia nelle scuole… la Bibbia che dice, Tu non ucciderai, Tu non ruberai, ama il tuo vicino come te stesso, e gli abbiamo detto OK.

Poi, il Dottor Beniamino Spock ha detto che noi non dovremmo sculacciare i nostri figli allorquando si comportano male poiché le loro piccole personalità si potrebbero deformare e con ciò danneggiare la loro auto-stima (il figlio del Dott. Spock si è suicidato) e gli abbiamo detto OK al riparo della giustificazione che “l’esperto è colui che sa ciò di cui hanno bisogno”.

Poi, qualcuno ha detto che gli insegnanti e i presidi è meglio che non puniscano i nostri figli quando si comportano male. E gli amministratori delle scuole (posizione equivalente ai provveditori degli studi nell’ordinamento italiano n.d.t.) hanno detto che nessun membro del corpo didattico tocchi uno studente quando si comporti male, in quanto non si vuole una cattiva pubblicità e sicuramente non si vuole essere citati in giudizio (vi è una grande differenza tra sculacciare, toccare, battere, schiaffeggiare, umiliare, e colpire) e gli abbiamo detto OK.

Poi qualcuno ha detto: “Permettiamo alle nostre figlie di abortire se lo vogliono, e senza dirlo ai loro genitori”, e gli abbiamo detto OK.

Poi qualche saggio componente del consiglio didattico delle scuole ha detto: “Siccome i ragazzi sono sempre ragazzi e lo faranno comunque, concediamo loro tutti preservativi che vogliono, cosicché possano divertirsi quanto vogliono e senza dover dire ai loro genitori che li hanno avuti a scuola”. E gli abbiamo detto OK.

Poi alcuni degli eletti più importanti hanno detto: “Non è importante ciò che facciamo in privato purché soddisfiamo agli impegni presi con gli elettori”, e d’accordo con loro, noi abbiamo detto: “Non mi   importa che alcuno, incluso il Presidente, (è evidente il riferimento agli USA, dove peraltro si è svolta l’intervista qui tradotta) faccia ciò che vuole in privato, purché io continui ad avere una occupazione e l’economia vada bene”.

E poi qualcuno ha detto: “Stampiamo riviste con fotografie di donne nude e chiamando tutto ciò salutare apprezzamento per la bellezza del corpo femminile”. E noi gli abbiamo detto OK. E poi qualcun’altro da quell’apprezzamento ha fatto un passo in avanti pubblicando fotografie di bambini nudi e con un passo ulteriore le ha rese disponibili in internet. E noi abbiamo detto OK; loro hanno diritto alla loro libera parola.

E poi l’industria del divertimento ha detto, facciamo dei programmi TV e dei film che promuovano il blasfemo, la violenza e il sesso illecito. E registriamo musica che incoraggi il furto, le droghe, l’omicidio, il suicidio, e i temi satanici. E noi abbiamo detto: “E’ solo divertimento, non ha controindicazioni, e comunque nessuno prende tutto ciò seriamente, per cui andiamo pure avanti”.

Ora ci chiediamo perché i nostri figli non hanno coscienza? Perché non distinguono il giusto dallo sbagliato? E perché non li disturba uccidere i diversi, i loro compagni di classe e perfino loro stessi?

Probabilmente, se ci pensiamo abbastanza a lungo e intensamente, possiamo trovare una spiegazione.

Io penso che abbia molto a che fare con “NOI RACCOGLIAMO CIO’ CHE ABBIAMO SEMINATO”.

“Caro Dio perché non hai salvato la piccola bambina uccisa nella sua classe?
Distinti saluti, uno studente preoccupato.”

E la risposta: “Caro Studente Preoccupato, nelle scuole non mi è permesso entrare. Distinti saluti, DIO.”

Bizzarro come è semplice per la gente mettere nell’immondizia DIO e meravigliarsi perché il mondo sta andando all’inferno.

Curioso come la gente crede a ciò che dicono i giornali e contesta ciò che dice la Bibbia.
Bizzarro come ognuno vuole andare in Paradiso, ma al tempo stesso non credere, non pensare o non fare niente di ciò che dice la Bibbia.

Bizzarro come qualcuno dice “Io credo in Dio” nonostante segua Satana, il quale peraltro crede in DIO.

Bizzarro come siamo rapidi nel giudicare ma non nell’accettare di essere giudicati.
Bizzarro come siamo bravi nell’inviare via e-mail migliaia di giochi che poi si propagano come incendi, ma quando cominciamo ad inviare messaggi che parlano del Signore, la gente ci pensa due volte prima di farsi partecipe.

Bizzarro come il lascivo, il crudo, il volgare e l’osceno circolino liberamente nel cyberspazio, mentre le discussioni pubbliche a scuola o sul posto di lavoro su DIO siano state soppresse o meglio, sono state proibite per legge.

Bizzarro come qualcuno possa scaldarsi tanto per Cristo la domenica, mentre è di fatto un cristiano invisibile durante il resto della settimana.

State sorridendo?

Bizzarro come quando noi spediamo questo messaggio non lo inviamo a molti nel nostro indirizzario poiché non siamo sicuri del loro credo, o di come ci considereranno per il messaggio ricevuto.

Bizzarro di come io sia più preoccupato di cosa la gente pensa di me piuttosto di essere preoccupato di cosa DIO pensa di me.

State pensando?  Fatelo circolare se pensate che abbia del merito.

Altrimenti buttatelo via… Tanto nessuno lo saprà…

 

PARABOLA . . . QUASI EVANGELICA     (dal 21-11-1991)

Versione 20^ secolo

La signora Farisea, Fary per gli amici, entrò in chiesa a testa alta e, sperando che le altre donne notassero il taglio perfetto del suo tailleur, si inginocchiò al primo banco.

Congiunse le mani, piegò leggermente la testa da un lato e cominciò a pregare con fervore: ” Ti ringrazio, Signore ” e la sua riconoscenza era sincera e profonda. ” Ti ringrazio perché sono veramente una buona cristiana: non manco mai alle riunioni dell’associazione, faccio spesso i primi venerdì del mese, accendo ceri davanti a S. Antonio e qualche volta anche davanti a S. Rita. Ho contribuito generosamente alla colletta per le campane elettriche della chiesa, ho sottoscritto una protesta contro la stampa scandalistica… E hai notato come sono stata paziente l’altro giorno con quell’odiosa Signora X, che non ha mai saputo apprezzare le mie qualità? Tutta invidia, Signore.

Ti ringrazio, Signore, perché non sono come quella donna lì in fondo a destra (non mi volto a guardarla perché non sta bene, ma tu sai di chi parlo): quella pare sia una poco di buono, lo dicono tutti, e non so come abbia il coraggio di mettere i piedi qui, proprio nella tua casa.  Signore. No, io non sono come lei, sono una donna seria, io, e mio marito lo faccio filare dritto.

E non sono neppure come quell’altra, quella con il cappellino verde (che orrore, non capisco come ci si possa mettere in testa una cosa simile!): quella non sa nemmeno educare suo figlio, che non è come il mio, Signore. Al mio ho inculcato il rispetto di quello che ” si fa” o che ” non si fa “, e non si è mai sognato di chiedermi perché una cosa si faccia o non si faccia, come invece chiede sempre quello sfacciato del figlio di quella donna lì.

Francamente quando una donna non è nemmeno capace di assolvere il sacro compito di educare i propri figli nel rispetto dei principi fondamentali, farebbe meglio a non andare in giro con un cappellino così appariscente …”

La signora Farisea fece un largo segno di croce, si alzò e attraversò nuovamente tutta la chiesa, sperando che le altre donne avrebbero notato la sua espressione piena di serenità e di pace. Che gioia profonda procura la preghiera alle anime pie, pensò, ed ebbe un sospiro, di commozione e di compunzione mentre intingeva la punta delle dita nell’acqua benedetta.

In quel momento vide, vicino all’ultima colonna della chiesa, una donna che non aveva notato prima.

” Anche quella ha il coraggio di venire qui? ” pensò. ” Questa chiesa è veramente troppo mal frequentata: il parroco è un debole, l’ho sempre detto. Credo che mi deciderò a cambiare chiesa e peggio per lui. In fin dei conti è una questione di serietà e di esempio … “.  Lanciò un ultimo sguardo al crocefisso, e notò: ” Non mi ero mai accorta che fosse tanto brutto. Che espressione seccata e disgustata gli hanno fatto.  Certo che, a stare sempre lì a guardare questa gente, ce n’è di che “.

E se ne andò.

La signora Pubblicana, cercando di nascondere dietro di sé il rigurgitante carrello della spesa e di farsi più piccola possibile, osò finalmente alzare gli occhi verso l’altare.

” Signore “, mormorò arrossendo “, sono di nuovo qui a chiederti scusa. Ci vuole la tua pazienza per non cacciarmi via e la mia faccia tosta per presentarmi di nuovo davanti a Te. Tu lo sai che sono solo una povera peccatrice e che ho tanto bisogno del tuo aiuto. Non negarmelo. Se ogni tanto riesco a fare qualcosa di buono lo devo solo a te. Non sdegnarti per la mia debolezza. Se mi confronto a tutte le altre brave persone che sono qui e che ti pregano, mi sento un verme. Ma so che mi vuoi bene, Signore, e tu che leggi nel mio cuore sai che anch’io te ne voglio. Scusa se te lo dimostro tanto male … “. Guardò il crocefisso e sorrise timidamente.

” Non mi ero mai accorta che fossi tanto bello: hai un’espressione così buona e accogliente”.

G. C.